È indubbio che l’attuale tendenza, per chi è affetto da questa patologia, si sta sempre più direzionando verso l’abbandono dei servizi sanitari. I motivi di ciò sono la progressiva riduzione del personale e delle risorse e il mutamento della qualità dell’assistenza nelle sedi di erogazione tradizionale delle prestazioni sanitarie, cui aggiungerei la burocratizzazione esasperata e la scarsa sensibilità alla formazione specifica in ambito educazionale nel campo della medicina ambulatoriale.
In ambito preventivo, ancor di più, abbiamo una carenza di programmi e strategie per arginare l’esplosione di obesità e diabete, e malattie correlate, a pervasivi stili di vita malsani. La diagnosi precoce è trascurata, data la asintomaticità della malattia metabolica. In questa circostanza, pare a me fondamentale promuovere l’educazione terapeutica in ogni contesto, sia ospedaliero che sul territorio, in gruppo e con la sollecitazione della modifica del comportamento. Mi sono attivato personalmente per le persone che seguo e che mi seguono, attraverso l’ideazione e l’adesione a gruppi di cammino, sessioni di ballo, simposi educazionali, iniziative salutari di aggregazione. Allo stesso tempo occorre creare forme di aggregazione propositiva da parte delle persone e allargare il coinvolgimento a tutti in un’ottica veramente preventiva.